Dipinto: Henri Matisse - La
danza
La psicoanalisi è una cura, un trattamento, ma è soprattutto un'esperienza. In generale si domanda un'analisi a causa di una sofferenza. Ed è molto difficile
analizzare qualcuno che non soffre, qualcuno che vorrebbe soltanto conoscersi meglio. [...] Senza dubbio colui che soffre può stare meglio, ma stare meglio non è la guarigione. Piuttosto la
psicoanalisi mette in questione la significazione stessa della guarigione, cioè interroga ciò che vuol dire stare bene, stare male, ma nel senso di: cosa vuol dire per te, stare bene, stare male,
stare meglio? Per te, singolarmente, non per la tua famiglia, per tuo marito, per tua moglie, ma solo per te.
- J.L Gault, La Psicoanalisi n. 33
Liberamente tratto da " Le mani della madre " di Massimp Recalcati
"..il suo godimento consiste nel tenere in stallo il proprio desiderio e nel negare ferocemente quello della moglie. La natura inconscia del suo godimento è nell'esercizio programmato della sua
ritenzione..in questo rituale si accontenta di contemplare senza scambiare nulla con la partner, avvicinandosi, trattenendosi, differendo le effusioni infinitamente..egli può godere solo astenendosi
dal godere, facendo dell' astensione dal godimento il suo stesso e poi profondo godimento, Da qui l'angoscia di sentirsi violato nelle proprie barriere e da qui anche il suo " culto del muro ", il
suo farsi roccia, pietra impassibile, come se avesse trovato la soluzione difensiva di fronte al rischio di un desiderio della madre troppo invadente e incestuoso. La sua passione fondamentale è
infatti quella di impedire il contatto erigendo barriere che dovrebbero separarlo da questo godimento..
La lettera materna incita un godimento silenzioso e alternativo che si introduce nel corpo del soggetto come una sorta di impronta che esige la sua ripetizione. Nel suo rituale il soggetto riattiva
il brivido di quel godimento antico facendosi, come accadeva allora, pietra, diventando l'oggetto esclusivo e incestuoso della madre.."
Dipinto: Il quarto stato - Giuseppe Pellizza da Volpedo..
Gruppo
" Il gruppo viene considerato come opera d'arte.
Il gruppo è una mentalità, uno stato d'animo.
Possiamo considerare l'idea di gruppo come fortemente motivante verso le condizioni di parità, ideologia della parità e dell'antidominio.
Il Conduttore è un soggetto plurale
- chi conduce?
- dove conduce?
- con che cosa conduce?
S. Freud: in " Disagio della civiltà " afferma che
" l'uomo crea cultura per potersi meglio reprimere.
.. dando vita all'erotizzazione dell'istinto di morte in contrapposizione al principio del piacere che andava combattuto."
La dimensione estetica corrisponde al momento creativo, quella etica alimento normativo. Il primo esprime e il secondo reprime.
Due stati d'animo sarebbero ontologici per l'uomo: l'ansietà e la colpevolezza.
Possiamo denominare uno la tendenza al l'unità e alla sicurezza. La mancanza di unità porta all'ansietà e all'angoscia oppure al sentimento di rischio. Questo sono sentimento connessi con lo stato
d'animo di unità, considerato originario
( Eden).
Possiamo poi denominare due il sentimento di dualità. Se questo si riferisce al comportamento soggettivo nei confronti di una regola, lo possiamo chiamare etico.
Se ciò porta ad un distacco netto, diventa doloroso, destruttura il tempo e porta alla perdita della relazione sociale.
Questa è la colpa, stato d'animo fondamentale per passare dal l'unità alla molteplicità.
Possiamo infine denominare tre le condizioni di molteplicità. Se questa si riferisce ad altri soggetti la possiamo chiamare gruppo. Se resta gradevole si chiama appartenenza. Se diventa dolorosa la
si denomina ostilità sociale. Questi sono sentimenti di gruppo con lo stato d'animo di pluralità.
La gestione dei sentimenti ontologici di uno, due, tre è importante per il soggetto e il suo maturare in senso gruppale. Il gruppo è un'idea guida, un sentimento che può essere considerato un
moltiplicatore di energia di sua produzione, d'investimento sugli oggetto d'amore e quindi di ampliamento della soggettività."
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Jessica Benjamin
Soggetti d'amore
" Ogni oggetto d'amore incarna molteplici possibilità di similarità e di differenza, di mascolinità e femminilità, e una sola relazione d'amore può adempiere a una quantità di funzioni. In ogni
relazione, l'asse di similarità e complementarità si allinea talvolta in modo differente rispetto all'asse di genere, paradossalmente, si può amare l'altro che ci appare tanto diverso allo scopo di
essere o di diventare più simile a lui, attraverso il riconoscimento amoroso da parte della persona che si sceglie come ideale, si spera infine di diventare quell'ideale."
Dipinto: Andrea Mantegna - Madonna col Bambino e un coro di cherubini.
Ognuno di noi è consapevole di avere un mondo interno intelligentemente pervaso da un'atmosfera unica e irripetibile, che consiste in un'estetica particolare che crea dentro di noi il nostro "
spirito del luogo".
Cristopher Bollas
Dipinto: “Il naufragio della Speranza” o “Il mare di ghiaccio” (1832 ) -
Caspar David Friedrich
Roy Schafer - Rinarrare una vita
L' idealizzazione dell'infelicità
".. Ella amava punire gli altri attraverso l'essere infelice al punto di essere inconsolabile. La sua idealizzazione dell'infelicità era, in relazione agli altri, una strategia ambivalente o
conflittuale. Le varie gratificazioni che otteneva all traverso la sua strategia le rendevano estremamente difficile contemplare o sottostare a un cambiamento. Segni di miglioramento conducevano a
reazioni terapeutiche drammatiche e negative, cioè, perdeva il contatto analitico ogni qualvolta iniziava a sentirsi meglio. "